Oratorio di San Giovanni Battista (1677-1994)

Nella parrocchia di San Michele Arcangelo esisteva un oratorio dedicato al Battista. Esso fu fatto erigere dal reverendo Giovanni Maria D’Agostini pievano di Dardago. Quella dei D’Agostini era una delle famiglie più ricche e colte del paese. Il tempietto dovette fungere da oratorio e tomba di famiglia. Nel 1950, dopo la rettifica confinaria tra la parrocchia di Domanins e la curazia di Rauscedo, la chiesetta di San Giovanni fu assegnata a quest’ultima. La parrocchia di Domanins mantenne la proprietà del tempietto e il diritto ad officiare la messa nel giorno del santo (24 giugno) e nel giorno della seconda rogazione. Alla curazia di Rauscedo spettò cura, manutenzione e facoltà di officiare la messa in tutti gli altri giorni dell’anno. Nel 1994, la diocesi di Concordia-Pordenone assegnò in via definitiva la chiesetta di San Giovanni Battista alla parrocchia di Santa Maria e San Giuseppe di Rauscedo. Si trova lungo la via San Giovanni a Rauscedo che da Domanins porta alla Piazza Cooperative. Posta sul lato sinistro della strada, la chiesetta si presenta al viaggiatore come un’unica aula rettangolare con un portico sulla propria facciata. Il tetto del portico è a tre spioventi ed è sostenuto da muri laterali e da tre volte in stile neogotico che poggiano su quattro colonne. Al di sopra di esso svetta una monofora campanaria. Ai suoi lati si dipartono due pareti murarie, il che fa capire che il tempietto nei tempi passati faceva parte del cortile di un’abitazione privata. La balaustra e la mensa dell’altare sono in pietra e sono opera del lapicida Giobatta Antonelli di Dardago mentre la parte superiore dell’altare è in legno e fu costruito da Osvaldo Zotti di Provesano. Al suo interno, l’altare è in legno lavorato in stile barocco. La pala rappresenta il battesimo di N. S. Gesù Cristo. Sulla tomba dell’abside si trova la seguente scritta: “Pie Deus qui/Ioanem Mariam/confessorem/esse voluisti/hic in terris/fac/eumsvpliciter sanc/tor tuor perpo/esse consortem/in cieli/addi 20 – febo/1760”.