L’associazione più bella

Nel 1996 il Consiglio Direttivo giunse al suo ottavo rinnovo. Le elezioni si svolsero il 22 novembre, il 2 dicembre il nuovo Consiglio eletto rinnovò le cariche esecutive. Gianfranco De Candido, dopo due mandati, decise di abbandonare l’impegno della presidenza. Il successore fu il dinamico Gian Paolo Chiandotto. Vice presidente uscente, Gian Paolo si rivelò una persona pronta e capace per assumere la guida dell’associazione.

Il gruppo direttivo presentò volti nuovi, giovani e in “rosa”. Quattro furono le donne che composero l’A.F.D.S. Domanins in questo quadriennio: Federica De Bedin, Monica Pancino, Fiorella Marcolina, Loretta Venier. Il gruppo riservò a Gianfranco De Candido la carica di rappresentante dei donatori, Stefano Tondat vice presidente, Federica De Bedin segretaria. Nuovi consiglieri furono Romeo Martini e Renato Tesolin.

Questo gruppo fu il più giovane di tutti gli altri direttivi: quattro giovani ragazze, i presidenti Gian Paolo e Gianfranco e tutti gli altri componenti che hanno contribuito alla crescita della sezione negli anni Novanta. Fu tra i consigli migliori, sia sul piano delle donazioni ottenute dalla Sezione, che sul piano delle attività sociali.

Il numero dei donatori attivi e disponibili crebbe assestandosi attorno alle 115 unità. I nuovi donatori in questi quattro anni furono 27, incrementando ulteriormente l’exploit dei tempi precedenti e mantenendo il passo con il naturale ricambio generazionale. Le donazioni furono 169 nel 1997, 179 nel 1998, 184 nel 1999, 187 nel 2000. La crescita rimase stabile anche nel quadriennio successivo (2000-2004) fatta eccezione per un calo nel 2001, eccezione che riguardò l’intera provincia associata. Volendo fare un bilancio parziale degli anni novanta, in questo decennio l’A.F.D.S. ebbe 120 nuovi donatori, rinnovando completamente la base della Sezione, e, giungendo nel 1999-2000 ad una quota di donatori attivi uguale all’attuale: un donatore ogni sette abitanti e una donazione ogni quattro.

L’attività specifica dei Donatori di Sangue fu sempre brillante. Il numero delle donazioni effettuate salì ancora nei primi anni Duemila: 155 nel 2001; 190 nel 2002; 181 nel 2003; 180 nel 2004.

19 ottobre 1997. Il Consiglio Direttivo, eletto nel novembre 1996, celebrò con una foto ricordo l’inaugurazione della seconda nuova sede di via Belvedere, al primo piano dell’ex asilo. Da sinistra in piedi: Romeo Martini, Claudio Scandiuzzi, Stefano Tondat, Gianfranco De Candido, Renato Tesolin, Valter Martini, Monica Pancino, Federica De Bedin, Loris Pancino, Fiorella Marcolina, Giuseppe De Monte, Renzo De Candido (scomparso il 11/01/2000). Seduti: la Madrina del primo Labaro Vincenza Gei, il presidente Gian Paolo Chiandotto, il parroco don Giovanni Villalta (unico consigliere assente Loretta Venier).

Le attività sociali del periodo furono molte e diverse e coinvolsero l’intero paese, donatori e non donatori. In questi anni si verificò una “rivoluzione” tecnologica: i telefoni portatili, internet, Sky che contribuì non poco a una lenta e generale disaffezione verso il sociale. La persone cominciarono a desiderare di starsene tranquilli entro le pareti domestiche o, in alternativa, divertirsi uscendo dal paese. Tuttavia, in questi anni, la partecipazione al sociale a Domanins rimase ancora solida e la sezione A.F.D.S. dimostrò di saper attrarre a sé i giovani che l’aiutarono costantemente nei propri appuntamenti.

Il Movimento Giovani Domanins e il Gruppo Animatori furono i due soggetti in cui si riversò la maggior parte dell’associazionismo giovanile dopo la fine dell’esperienza del Gruppo Scout nel 1992. Il Gruppo Animatori nacque nel 1993 e il Movimento Giovani Domanins (M.G.D.) nel 1994.

Gli Animatori si dedicarono a lavori e momenti d’intrattenimento per i bambini. Furono realizzati lavori manuali, giochi, balli, gite, incontri, momenti di riflessione e azioni di volontariato e beneficenza. I loro appuntamenti fissi furono l’Estate Ragazzi e l’Estate Insieme.

Il M.G.D. fu invece un gruppo di amici fra i giovani di Domanins, con l’obiettivo di organizzare incontri e feste a scopo ricreativo e culturale come la festa del Frabosc. Con il M.G.D. e con l’A.S. Domanins-Richinvelda, i Donatori di Sangue stabilirono un rapporto di amicizia, riunendo così l’intera gioventù del paese, realizzando attività comuni e simili, pur mantenendo ciascuno la propria identità e autonomia. La Festa del Donatore, la “Porchetta” ne trasse giovamento, con i suoi numerosi giovani al seguito che collaborarono con i donatori.

La Porchetta con il suo migliaio di partecipanti presenta vecchi copioni e soluzione nuove e originali: le fanfare dei Bersaglieri; i Ranger; la Brigata Julia; i trenini elettrici del Gruppo 835; gli elicotteri per i bambini dell’A.G.M.E.N. sono le grandi novità di questo periodo.

L’amministrazione comunale, nel 1999, diede una mano ai Donatori acquistando il boschetto della Porchetta.

 

Stefano, Romeo, Valter, Gabriele!

Astronave e Ufo E=Mc2 realizzati dal Gruppo Animatori, 1999

I Giochi della Porchetta

Francesca

 Daniela

Giada

Erica

Fiorella Loretta
Laura Monica
Annunziata Meri
Marta Wanda
Federica D. Federica L.
Francesca Sara
Giada Gioia

Ramona

Le gite si susseguirono puntuali ogni anno nel mese di maggio, trovando sempre la folta presenza dei donatori e dei simpatizzanti di Domanins. Nel 1997 il gruppo dei donatori andò a Pola e Portorose, nel 1998 fu la volta di Postumia, Castello di Prediano e Lipiza, nel 1999 Possagno, Monte Grappa e Bassano, nel 2000 e nel 2001 in Austria, nel 2002 a Montagnana, Este e Padova, nel 2003 a Lubjana e Muggia, nel 2004 a Vicenza, Marostica e Bassano, nel 2005 in Austria a Klagenfurt e St. Veit, nel 2006 a Sirmione, nel 2007 a Verona, nel 2008 a Valdobbiadene e Cison di Valmarino, nel 2009 a Redipuglia, nel 2010 a Pedavena, Asolo e Feltre, nel 2011 in Austria, nel 2012 a Pola e Portorose in maggio e a Pedavena, Feltre e Valdobbiadene in settembre , nel 2014 a Pedavena e Feltre. Solo nel 2013 non si svolse alcuna gita.

Le immagini della cena sociale del 2001

Il Babbo Natale non perde le sue caratteristiche. Le cene sociali sono un teatrino del desiderio spontaneo di divertirsi assieme.

E’ la voglia di far festa, di una comunità che vive nel proprio territorio e nella storia delle sue associazioni che si rinnovano attraverso le generazioni, il filo invisibile che lega l’AF.D.S. alle proprie origini, ai buoni propositi dei Pionieri e Padri Fondatori. Questo scenario così splendido e sereno genera l’impressione di andar sempre più su.

Babbo Natale 1999. Via dei Raggi

L’associazione per tutti

Nel 1996-97 il nostro sodalizio cambiò nuovamente la sua sede, la terza della sua storia. Il cambio della sede si verificò nel 1996.

Inaugurazione della terza sede presso l’ex scuola materna in via Belvedere. 19 ottobre 1997

Qui sopra, Federica riceve il riconoscimento da parte del presidente Chiandotto per Il logo del Pellicano in mosaico da lei realizzato

La Parrocchia liberò le stanze al primo piano dell’ex scuola materna e il consiglio dei Donatori ritenne idoneo stabilirvi la propria sede sociale. Le stanze concesse dalla Parrocchia sembrarono essere un sito destinato a durare nel tempo mentre l’edificio della sede di via Belvedere, lontano dal centro del paese e soggetto alla rigorosa tutela delle Belle Arti, sarebbe tornato nel 2009 in possesso della famiglia Spanio.

Le elezioni del novembre-dicembre del 1996 si svolsero, proprio come alle origini, alla trattoria Nana. Giunto il nuovo anno, il 1997, si effettuò il trasloco, già alla prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo.

La Santa Messa per l’inaugurazione

L’inaugurazione solenne avvenne il 19 ottobre 1997, con la Santa Messa e il rito celebrativo con la partecipazione delle autorità locali, le tradizionali Furlane, i labari delle sezioni A.F.D.S. consorelle comunali: l’Aziendale Vivai Cooperativi Rauscedo e la Comunale di S. Giorgio della Richinvelda.

L’inaugurazione fu accompagnata dal dono di una nostra compaesana e donatrice: Federica Lenarduzzi realizzò per l’occasione un mosaico raffigurante la Goccia con il Pellicano, simbolo sociale dell’Associazione Friulana Donatori di Sangue, riportante la denominazione “sede sociale”. La splendida opera della nostra artista fu appesa sulla parete antistante l’edificio. Federica, inoltre, ottenne un particolare riconoscimento da parte del presidente Gian Paolo Chiandotto.

Furono premiati i donatori benemeriti per il 1997: Raffaella Lenarduzzi e Alex Gaiatto, entrambi con il Diploma di Benemerenza.

La stessa sede fu affidata all’Associazione Combattenti e Reduci.

I Combattenti e Reduci nella nuova sede dell’A.F.D.S.

Con la nuova sede, l’A.F.D.S. continua la sua attività di associazione di tutti e per tutti.

I Donatori di Sangue di Domanins non sono solo un’associazione rivolta a tutti i compaesani, ai giovani che vogliono ritrovarsi e divertirsi o agli anziani che sempre conservano un bel ricordo di gioventù e un profondo rispetto per le sue finalità. E’ un’associazione per chi si accontenta solo di donare, ma anche per coloro che vogliono fare festa. L’A.F.D.S. vuole essere anche l’associazione per molti. Per molti, di coloro, s’intende, che soffrono e che hanno bisogno dell’aiuto degli altri, ciò che nello specifico, è ruolo e compito del volontariato, delle proprie organizzazioni e dei propri operatori. Fra loro, il nostro sodalizio non si è mai dimenticato e non si è mai stancato nel pensare e contribuire a questo compito, che ha caratterizzato, come abbiamo visto, l’intera sua storia. Così fin dalle origini, dai Padri Fondatori e dai Pionieri, un legame profondo unisce l’A.F.D.S. degli anni Novanta e del presente.

Le iniziative a carattere sociale in questi anni sono state sempre numerose. Anche il 1997 è stato un anno fervente per il volontariato, fecondo d’iniziative per Domanins e per l’intero Comune di S. Giorgio della Richinvelda.

A Domanins, nel mese di luglio, si svolgono le attività del Gruppo Animatori anche con la collaborazione di un gruppo di ragazzi e bambini di Rauscedo.

In quel mese i giovani scout di Domanins ripropongono il consueto campo estivo. Nel mese di agosto, il Gruppo Animatori organizza una gita ludica e ricreativa a Cepletischis.

“Memorial Gilles D’Andrea”, 13 aprile 1997

Tutti insieme per la vita” dedicato a Gilles D’Andrea. Il 19-21 settembre 1997 si svolse la seconda edizione

L’attività del Gruppo Missionario prepara una giornata per un gruppo di ospiti del “Piccolo Cottolengo di Santa Maria la Longa”. A settembre, il Mercatino di S. Michele, grazie alla generosità dei compaesani e di altri, ricava la consistente somma di 6.000.000 di lire che sarà poi devoluta a Michele Faleschini, un bambino con gravi problemi neurologici. Sempre in settembre, oltre alla partecipazione alla Giornata Mondiale dei Giovani a Parigi, dal 19 al 21 si svolse la seconda edizione della manifestazione “Tutti insieme per la vita” dedicata a Gilles D’Andrea, figlio di Renzo e Serenella De Monte, morto di cancro all’età di undici anni.

Questa manifestazione fu veramente grandiosa. Impegnò tutte le sette frazioni del Comune, numerose persone, fra giovani, madri e uomini operanti nel mondo del volontariato oppure solo amici. In tre giorni, la manifestazione offrì alla popolazione una rassegna pedagogica e ricreativa: una serata medica ed un incontro con i genitori dei bambini affetti da neoplasia; una serata musicale e teatrale; due mercatini; una gara di pesca; una biciclettata per le vie di tutti i paesi ed una partita di calcio; infine, una messa con tutti i parroci del Comune e una presentazione del libro di una concittadina sugli aspetti della malattia nella vita di tutti noi.

E’ questo il tappeto sul quale l’A.F.D.S. gettò il cammino della sua azione a favore delle fasce più deboli della popolazione. Il Memorial Gilles D’Andrea fu organizzato dall’A.F.D.S. assieme alle altre associazioni del paese, con la partecipazione dei Giovanissimi della Società Libertas di Valvasone Mac 2. Il percorso stabilito fu il “triangolo” formato dalla Via Selva di Sopra e dalla via Selva di Sotto, collegate dalla via Boschit. Sul circuito si esibirono i piccoli nella gara di competizione per tutta la mattinata. Dopo le premiazioni a mezzogiorno, venne preparato per loro il pranzo. Gianfranco De Candido, presentatore, annunciò le premiazioni dei vincitori effettuate, in particolare, da parte del papà di Gilles, Renzo, da Rino De Candido e da Gino Pancino, i due campioni di ciclismo di Domanins.

Selva di Sopra

L’arrivo

Premiano Renzo D’Andrea papà di Gilles, Rino De Candido e Gino Pancino campioni di ciclismo di Domanins

L’A.G.M.E.N. è un’associazione a scopo benefico nata a Trieste nel febbraio del 1984 per iniziativa di alcuni genitori che, dopo la dolorosa esperienza della malattia subita dai loro figli, hanno deciso di impegnarsi affinché tutti i bambini che stanno percorrendo lo stesso cammino abbiano garantito, dentro e fuori l’ospedale, una qualità di vita migliore. La giovane associazione si adopera affinché tutti i bambini possano essere curati nell’ambiente più idoneo e meno traumatizzante per loro e si incarica di migliorare gli spazi di degenza, le attrezzature sanitarie, l’informazione, e garantire l’aspetto scolastico e ludico-ricreativo. Favorisce inoltre la ricerca e lo studio nel campo dei tumori infantili e promuove, soprattutto con particolare attenzione all’aspetto psicologico e sociale, un’assistenza globale non solo per i bambini ma anche per il nucleo famigliare, sia durante la malattia, sia a guarigione avvenuta.

Una pergamena stampata è stata il riconoscimento dell’AGMEN all’A.F.D.S. Questa elegante cornice è appesa nella sede di ogni associazione del Comune di San Giorgio della Richinvelda.

L’incasso della Lucciolata fu devoluto al CRO di Aviano. Inoltre, alla fine dell’anno l’associazione effettuò una raccolta di fondi per i terremotati dell’Umbria e delle Marche.

La Lucciolata del 1997

Lucciolata ’97. Il pubblico attende l’imbrunire per iniziare la manifestazione

I Donatori realizzarono l’appuntamento con la Lucciolata della Via di Natale tenutasi il sabato precedente la Porchetta. La manifestazione si svolse il 26 luglio e fu scelto il percorso lungo, quello che dalle due piazze del paese portarono attraverso Via Meduna fino alla Selva.

Quattro giovani alla fiaccolata: Elisa, Irene, Giovanni, Valeria

Sopra: una suggestiva immagine della piazza. Sotto: la cena al campo sportivo alla fine della serata

La Lucciolata incontrò, come sempre la partecipazione di tutti e anche il favore del tempo. L’incasso fu, naturalmente, devoluto alla Via di Natale.

La Porchetta del 27 luglio 1997 vide una consueta partecipazione di pubblico. Parte dell’incasso fu devoluto a Michele Faleschini, un bambino con gravi disturbi neurologici.

Le Furlane 1997: Meri Chiarot, Monica Pancino, Irene Vivan, Elisa Pancino

Enzo De Candido con il Labaro della Sezione

Monica Pancino presenta le autorità per i discorsi ufficiali. Al centro: Gian Paolo Chiandotto alla sua prima Festa del Donatore da presidente. A destra: il presidente Chiandotto con il sindaco ing. Sergio Covre e con il presidente A.F.D.S. Provinciale Paolo Anselmi

Michele Venier. A destra: il riconoscimento da parte di Michele Faleschini all’A.F.D.S. Domanins

Il 1997 fu un anno simbolo, come già si è detto, ma certamente non il solo. Negli anni successivi il volontariato tenne il passo coi tempi accompagnando la gioventù a crescere con determinati valori. Protagoniste furono tutte le associazioni del paese.

La Porchetta del 1998 vide ancora l’A.G.M.E.N. del Friuli Venezia Giulia come obiettivo e come protagonista della giornata. La giornata fu dedicata ai bambini con un iniziativa singolare: gli ufficiali piloti elicotteristi della base Rigel di Casarsa si offrirono gratuitamente a farci visita con i loro velivoli, atterrando sul campo sportivo di Domanins per portare i bambini dell’A.G.M.E.N. a fare un giro in alta quota. Fu una grandissima attrazione che coinvolse anche i nostri figli e anche i più grandicelli. La piccola “trasvolata locale” – manifestazione unica e originalissima – fu talmente apprezzata che, a grande richiesta, si ripeterà per altre due Porchette del 2000 e del 2001.

Trenta anni di vita

Il 1998 è l’anno del Trentesimo di fondazione. Gli anni e gli anniversari nell’ A.F.D.S. non scorrono solo come una semplice numerazione aritmetica, come lo è scandire di un orologio. I nuovi anni e l’avanzare dell’età rendono l’associazione sempre nuova. L’anno cominciò già con un consuntivo positivo: una crescita delle donazioni del 6% e otto nuovi donatori, e s’intensificano le donazioni effettuate attraverso la plasmaferesi.

Il Carnevale porta la cena sociale e la primavera la gita che si svolse a Postumia in Slovenia, a Castello di Prediano e a Lipiza. L’estate, nell’ultima domenica di luglio ci regala la Porchetta con tante novità.

Il Trentesimo è stato festeggiato assieme all’ospitalità degli emigranti di Domanins. Il presidente Chiandotto e il Consiglio Direttivo hanno pensato di arricchire la manifestazione con una bella ideazione grafica a stampa della chiesa e campanile del paese con incisa sopra la Preghiera del Donatore in lingua friulana e una maglietta ricordo per tutti i collaboratori. La stampa è stata donata a tutti i donatori e anche agli emigranti.

La giornata celebrativa è stata anche un simbolo per la solidarietà, con un’idea che offrì al pubblico qualcosa di meraviglioso e di inatteso. Per la prima volta alla nostra Porchetta sono stati invitati una quarantina di bambini malati di tumore, fra i quali alcuni provenienti da Chernobyl (la cittadina ucraina dove nel 1986 si è verificata un’esplosione radioattiva che coinvolse il vicino U.R.S.S. e parte dell’Europa). I bambini furono ospiti speciali della festa, con i giochi e gli intrattenimenti, ma, per loro ci fu di più: per renderli protagonisti unici ed originali della Porchetta ’98, l’A.F.D.S. scelse di farli salire e volare sugli elicotteri.

Manifesto e illustrazione del Trentennale

Cena sociale del Trentennale, 21 gennaio 1998

Gita sociale in Slovenia

Le Furlane del Trentennale: Giovanna Curci, Federica Di Giandomenico, Gioia De Candido, Sara Leon. L’alfiere: Michele Vivan. Come da tradizione, in queste manifestazioni, il Labaro è portato da un giovane nuovo donatore

Foto di gruppo

Premiazione di Luigi Moro con il distintivo d‘oro per le 50 donazioni raggiunte nel 1998. Sotto: Riconoscimento ad Arduino Martini, il secondo oro dei donatori benemeriti di Domanins (1993)

Gli elicotteri furono gentilmente concessi dall’aeronautica militare italiana, dal 51° stormo della base di Istrana e dall’aeroporto della base militare di Aviano e, concessi altresì dall’Esercito Italiano grazie al 7° reggimento Vega di Casarsa della Delizia. Le unità militari accettarono con generosità grazie alla mediazione del compaesano Adriano De Candido, comandante dei Ranger del Friuli-Venezia Giulia.

La simpatica comitiva dei bambini meno fortunati accolse con entusiasmo l’iniziativa salendo sui velivoli accompagnati dai loro genitori e dal personale militare che li assistette con attenzione e dovizia nella trasvolata verso le zone vicine.

Gli elicotteri della Porchetta riscossero un successo inaspettato da parte di tutti. L’idea di utilizzarli nei festeggiamenti del Trentennale è stata fra le più azzeccate. La meraviglia estetica dei velivoli, da sempre e spesso utilizzata nelle grandi manifestazioni e ricorrenze (come le Frecce Tricolori), unita ad un fine, all’apparenza piccolo e semplice, ma che è grande nella sostanza. La simpatica kermesse aerea durò per l’intero pomeriggio e per le prime ore della sera, coinvolgendo non solo i bambini sofferenti ma anche i bambini di Domanins e gli adulti.

Premiazioni e riconoscimenti ai piloti di Istrana e del Vega di Casarsa della Delizia

I bambini sugli elicotteri

La Porchetta e il suo meraviglioso pubblico

La foto finale con la torta diventerà un classico dei più importanti e festeggiati anniversari di fondazione. Da sinistra: Gian Paolo Chiandotto, Luciano Infanti, Renato Tesolin, Arvedo Cominotto (in basso), Romeo Martini, Gino Lenarduzzi, Gianfranco De Candido, Gino Col.

La solidarietà della Porchetta del Trentennio si espresse anche nelle sue forme tradizionali: il pranzo portato agli anziani; la Lucciolata con devoluzione del ricavato alla Villa Serena di Maracaibo, un centro di accoglienza per gli emigranti gravati da condizioni economiche precarie e difficili.

Nel 1999 la Sezione A.F.D.S. Domanins devolvette contributi in denaro all’A.I.S.M., l’Associazione Italiana per la lotta ai malati di Sclerosi Multipla, e a Suor Francesca Lenarduzzi, originaria di Domanins, impegnata in un’opera benefica di costruzione di un dispersorio in Egitto e in aiuto ad una famiglia di extracomunitari.

La lettera di Suor Francesca ai Donatori di Sangue di Domanins:

“Lì, 20 aprile 1999. Carissimo Gianpaolo e carissimi donatori di sangue, è per me una gioia dimostrarvi la gratitudine che provo, insieme alle mie sorelle, per la generosa solidarietà che vi ha fatto pensare alle nostre situazioni di disagio. In questi mesi ho sperimentato più volte e toccato con la mano la carità di alcune persone semplici fra le quali ci siete anche voi.  Davvero abbiamo ricevuto da Dio gratuitamente e con slancio, senza chiusure o resistenze, gratuitamente diamo ciascuno con la sua misura e capacità! Che bello che mi abbiate fatto il regalo della vostra capacità di dare gratuitamente! Questo fatto mi fa soprattutto godere per un motivo. Mi fa sentire ancora a Domanins, di Domanins, fra la mia gente. Mi fa sentire le distanze riavvicinarsi e mi fa costatare ancora una volta che se sono suora è perché ho respirato una certa aria, un certo modo di donare già nel mio piccolo paese. E se sono suora, lo sono anche per voi, perché il vostro donarvi raggiunga anche altri paesi, attraverso me, anche le missioni agli extracomunitari, o i poveri di Padova. Con la vostra offerta vogliamo infatti contribuire a sollevare una famiglia di stranieri che stiamo aiutando e vogliamo contribuire alla costruzione di un dispersorio in Egitto, dalle nostre suore missionarie. Ringraziandovi di cuore Vi auguro insieme alla mia fraternità ‘PACE E BENE’ Sr Francesca.

La Porchetta del 1999, invece, vide l’A.F.D.S. festeggiare un altro anniversario. Protagonista fu un’altra centenaria: nonna Pierina Panontin. Nonna Pierina, per la verità, compì cent’anni solo il 16 settembre. Nata il 16 settembre del 1899 a Rivarotta di Pasiano, “Nonna Pierina” sposò, vedovo con cinque figli piccoli, Giacomo Col. La famiglia Col venne ad abitare a Domanins nel 1934. Pierina rimase vedova nel 1961. Nel 1999 Pierina vive a Domanins con i figli Giuseppe, Giovanna e i nipoti.

Le Furlane del 1999 consegnano il cesto fiorito a Nonna Pierina: Elisa Pancino, Elisa Infanti, Giovanna Curci, Sara Leon

Nonna Pierina premiata dal sindaco Sergio Covre
Nonna Pierina con i famigliari e i parenti

La briscola per i più grandi e anche per i più piccoli

Le donne alla verdura

Il Congresso Provinciale 2000

Il mese di ottobre è tradizionalmente dedicato alla celebrazione del congresso provinciale nel quale si espone il bilancio delle attività e delle manifestazioni promosse dall’A.F.D.S. della Provincia di Pordenone. Il popolo dei donatori si incontra per fare il resoconto annuale dell’attività dell’intero raggruppamento delle Sezioni consorelle, per fare il punto della situazione, al fine di evidenziare problemi e situazioni critiche per prospettarne le soluzioni.

Al congresso sono invitate le più alte personalità dell’Associazione medesima, le autorità locali e regionali oltre ad eminenti rappresentanti del mondo del volontariato e dell’ambito medico-scientifico. Nell’assemblea vera e propria si svolgono anche le premiazioni dei donatori benemeriti per il numero di donazioni raggiunte entro l’anno precedente.

Nella nostra comunità e nel nostro vicinato, i congressi provinciali dei Donatori di Sangue organizzati sono stati in tutto cinque: nel 1984, nel 1995, nel 2000, nel 2008 e nel 2013. I primi due sono stati organizzati dalla Sezione Aziendale dei Vivai Cooperativi di Rauscedo all’interno della loro splendida cornice paesana e vivaistica. I congressi degli anni Duemila, invece, sono stati organizzati da tutte e tre le Sezioni del Comune di San Giorgio della Richinvelda. Solo quello del 2013 fu organizzato dalla sezione di San Giorgio.

Nel 2000 l’iniziativa spettò alla Sezione Comunale di San Giorgio mentre nel 2008 l’iniziativa fu di Domanins. Le scelte furono fatte in coincidenza con gli anniversari di fondazione delle Sezioni medesime: il quindicesimo di Rauscedo (1984) e poi il suo venticinquesimo – con un anno di ritardo – (1995). Nel 2008, invece, fu la volta del quarantesimo di fondazione della Sezione di Domanins. Nel 2013 fu il cinquantesimo della sezione comunale.

Nel 2000, quindi, le tre sezioni si presentano per la prima volta assieme, unite da un intento comune e da uno spirito di coesione, superando antiche rivalità.

Una collaborazione, quella fra le tre Sezioni, che, dopo la fine dell’unità nel biennio 1968-69, si ridusse in occasione delle uscite del mezzo della Raccolta Mobile del Plasma, nelle serate mediche o in altri diversi eventi.

Nell’ottobre del 2000 si unirono per organizzare il Congresso Provinciale. Domenica 8 ottobre ci fu la Giornata Celebrativa nella quale furono premiati 532 donatori benemeriti. Il Comitato organizzatore fu composto dal vice presidente provinciale Ivo Baita e dai presidenti delle tre sezioni: Florenzio Baldo di S. Giorgio, Gian Paolo Chiandotto di Domanins e Antonio Cesaratto della sezione aziendale dei V.C.R.. Il Congresso Provinciale fu una manifestazione notevole quanto a complessità e nella meticolosa preparazione e cura di tutti i particolari che richiese molto lavoro e impegno.

Si cominciò un anno prima. I tre sodalizi assieme a volontari dei sette paesi, si organizzarono con solerzia ed entusiasmo, presentando il nostro territorio e le nostre radici all’intera provincia e al mondo del volontariato locale. L’idea di realizzare un manifesto ufficiale, con l’immagine delle chiese delle sette frazioni, fu esemplare nel ritrarre un’intera comunità unita e ancora legata alle proprie origini dalla fondazione dell’Associazione dei Donatori nel 1963.

Sull’ultimo numero dell’anno de “Il Dono” – il periodico dei Donatori che solitamente esce il giorno della manifestazione congressuale – la nostra terra è presentata con un ampio ed esauriente profilo storico. La nostra storia, che accomuna tutte le genti friulane, è fatta da un insieme di successi e di sconfitte, fortune e disgrazie, dove famiglia, religione, costume, terra, beni, i confini e le rive dei fiumi ne sono i capisaldi.

Il Congresso Provinciale dei Donatori di Sangue, in un’odierna società del benessere, del consumismo e della distrazione, è stato – e lo è – un motivo ed un momento, di unione e di condivisione su basi e principi più profondi e fondamentali. Parteciparono tutti: la Parrocchiale di S. Giorgio; il Coro dei Quattro Campanili; le Furlane di Domanins; la sala dell’assemblea e la sala per il pranzo a Rauscedo, nell’edificio dei Vivai Cooperativi.

Questo è il giorno nel quale la provincia solidale si riunisce, con l’orgoglio di una debita premiazione e con il pensiero alla solidarietà sociale e con il rilassamento di un pranzo in compagnia.

La copertina de “Vicende di paesi” libro realizzato da Vannes Chiandotto uscito in occasione della manifestazione

Il palco del congresso nella sede dei Vivai Cooperativi di Rauscedo

Sotto: il tavolo delle autorità e i tre presidenti delle sezioni A.F.D.S. della Richinvelda

La manifestazione iniziò alle ore 09:00. Il luogo di ritrovo fu il piazzale della Cantina Sociale di San Giorgio della Richinvelda. Dopo un lauto rinfresco e dopo l’attesa dell’arrivo di tutti i partecipanti, alle 09:40 si è formato il corteo dei Labari con le autorità alla testa seguite dagli alfieri delle quaranta Sezioni A.F.D.S. provinciali e delle altre associazioni invitate.

Il Gonfalone Comunale e la Corona d’alloro. Marino Salvador ed Erminio Tubello

Il corteo, preceduto dal Gonfalone Comunale e dalla corona d’alloro per l’onoranza ai donatori defunti, fu accompagnato dalla Banda Musicale di Valvasone con al seguito i donatori e i simpatizzanti. Percorsero poi le vie del paese da via Stazione a via Sopraorti, per proseguire verso via della Colonia, girando nel cortile interno della Banca di Credito Cooperativo, giunsero alla parrocchiale, passando davanti alla sede municipale.

Le Furlane di Domanins: Lorena Egger, Federica Di Giandomenico, Giuliana Candido, Francesca Scandiuzzi

La Santa Messa ebbe inizio alle ore 10:00 e fu celebrata dal vicario vescovile monsignor Sante Boscariol, con il saluto del parroco don Antonio Pasianotto. Al termine della celebrazione liturgica, accompagnata dal Coro dei Quattro Campanili, il corteo ha onorato la memoria dei donatori defunti porgendo una corona d’alloro al monumento, posto nel cortile della Biblioteca Comunale. La corona fu posta da due donatori della Sezione di San Giorgio e incorniciata da quattro ragazze che vestivano il tradizionale costume friulano: le Furlane di Domanins.

Celebra la messa il vicario vescovile don Sante Boscariol. Alla sua sinistra don Antonio Pasianotto parroco di San Giorgio. A destra, porta il Labaro di Domanins il neo donatore Damiano Lenarduzzi. Sotto: l’onoranza ai donatori defunti.

Dopodiché i partecipanti alla manifestazione si trasferirono a Rauscedo nel salone dei Vivai Cooperativi. Alle 11:30 si svolse l’assemblea, la cerimonia ufficiale del Congresso con il saluto delle autorità.

Sul palco salirono i Presidenti delle tre Sezioni locali, il Presidente Provinciale Paolo Anselmi e i rappresentanti degli enti pubblici e di altre associazioni di donatori.

I presentatori ufficiali della cerimonia furono Antonio Cesaratto, presidente della Sezione Aziendale Vivai Cooperativi Rauscedo e Monica Pancino, la segretaria della Sezione di Domanins. Nell’ordine intervennero: il presidente Paolo Anselmi; il sindaco di San Giorgio Sergio Covre; il presidente dell’A.V.I.S. Corrado Miglioranza; l’assessore provinciale Angioletto Tubaro; i sanitari responsabili dei Centri Trasfusionali dott. Claudio Da Ponte e dott. Vincenzo De Angelis; il vicepresidente nazionale F.I.D.A.S. Egidio Bragagnolo e l’assessore regionale Maurizio Salvador.

I discorsi ufficiali esaltarono l’opera meritoria dei donatori di Pordenone che raggiunsero alla fine del 1999 quota 8 mila iscritti con 7 mila donazioni annue su 5.600 donatori attivi. Con questi numeri il Friuli-Venezia Giulia poté fregiarsi del primato dell’autosufficienza.

Terminati i discorsi ufficiali, i presentatori cominciarono a chiamare sul palco i donatori per la premiazione. Furono consegnati 285 diplomi di benemerenza, 165 distintivi di bronzo, 59 distintivi d’argento, 16 distintivi d’oro, 3 distintivi d’oro con fronde, 4 targhe d’argento con pellicano d’oro. In più, per l’occasione, sono stati premiati l’ex presidente provinciale di San Giorgio Mario Pollastri e l’ex sindaco del Comune Lorenzo Ronzani per 100 donazioni effettuate.

Domanins presentò 18 donatori premiati: 1 distintivo d’oro a Lenarduzzi Giacomo per 50 donazioni; 3 distintivi d’argento a Bertazzo Giuseppe, Bisutti Virgilio e Luchin Pietro per 35 donazioni; 2 distintivi di bronzo per Moretto Gabriele e Romano Odilio per 20 donazioni; 4 distintivi di bronzo per Del Zotto Miriam, Gri Barbara, Lenarduzzi Federica e Polotto Elsa per 15 donazioni effettuate; 6 diplomi di benemerenza per De Candido Aldo, Martini Romeo, Pancino Aldo, Pancino Loris, Pizzato Stefano e Vivan Antonio per 10 donazioni; 2 diplomi di benemerenza a Tommasini Ida e a Venier Loretta per 8 donazioni.

E’ stato premiato inoltre il dottor Vannes Chiandotto per aver realizzato il libro sulla storia del Comune di San Giorgio e sulle Sezioni A.F.D.S. Al termine della cerimonia seguì il pranzo sociale alle ore 13:00. Fino a tarda ora, poi, i convitati rimasero a consumare e a festeggiare con gioia la giornata celebrativa.

Il presidente Sez. Az. Vivai Coop. Rauscedo Antonio Cesaratto consegnò il premio di Benemerenza al cav. comm. Lorenzo Ronzani, socio donatore di Rauscedo per 100 donazioni effettuate

Premiazione per il dott. Vannes Chiandotto, autore del libro “Vicende di paesi”, dedicato alla storia del Comune di San Giorgio della Richinvelda e dei Donatori di Sangue.

Antonio, Monica e Gian Paolo

Il pranzo sociale

Messaggero Veneto del 9 ottobre 2000

L’eredità dei Combattenti e Reduci

Il 17 gennaio 2001, il signor Dante Lenarduzzi, presidente della sezione di Domanins dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, consegnò una breve lettera al signor Gian Paolo Chiandotto presidente dell’Associazione Friulana dei Donatori di Sangue di Domanins (A.F.D.S.). Il signor Lenarduzzi comunicò con l’epistola lo scioglimento del sodalizio al fine di fonderlo con la “Sezione madre” di San Giorgio della Richinvelda.

L’attività del gruppo – composto all’epoca da 17 membri – sarebbe perciò continuata unitamente agli altri reduci. Ma, fu volontà unanime dei generosi combattenti di Domanins lasciare in eredità la propria memoria e i propri beni materiali alla sezione dei donatori di sangue, ritenendola un’associazione degna, affidabile e zelante per la tutela della propria memoria.

Il presidente Chiandotto accettò con orgoglio questo lascito. I Combattenti e Reduci consegnarono perciò all’A.F.D.S. la bandiera, il loro archivio, la somma di lire 100.000 e una lettera del maestro Rino Secco con una breve cronistoria della benemerita associazione.

Oltretutto, i Donatori di sangue avrebbero dovuto “…ricordare, durante le cerimonie ufficiali, i Combattenti e Reduci delle due guerre, con particolare riguardo a coloro che hanno donato la loro giovane vita alla Patria”. Inoltre, riguardo al Monumento ai Caduti, Dante Lenarduzzi si augurò che “…codesta Associazione si faccia parte attiva […] per una sollecita manutenzione del medesimo”.

Da quel giorno fino ad oggi, l’A.F.D.S. di Domanins si è fatta carico con gioia di questo testamento. Il Tricolore è puntualmente portato da un rappresentante dei donatori in ogni celebrazione ufficiale e l’archivio è scrupolosamente conservato nella segreteria della sezione. In esso si trovano tutti i documenti attinenti alla storia dell’Associazione, compreso il libro di costituzione della sezione e i verbali dei consigli.

Chiusa l’attività della sezione nel 2001, i pochi reduci rimasti continuarono l’attività con la sezione comunale di San Giorgio della Richinvelda.

Il lascito della sezione Combattenti e Reduci ai Donatori di sangue avvenne con la consegna ufficiale della bandiera da parte di Sante Babuin a Gian Paolo Chiandotto. Ad ogni ricorrenza della storia patria noi donatori ci impegniamo ad onorare l’impegno di portare il Tricolore dei Combattenti nelle cerimonie ufficiali.

Con questo gesto ci siamo fatti carico anche di parte del lascito morale dell’Associazione Combattenti e Reduci di Domanins. Noi lo abbiamo accettato perché ci sentiamo parte di una stessa famiglia, nonché di un insieme di valori universali comuni quali l’umana solidarietà e il senso del sacrificio.

Atto costitutivo della Sezione Combattenti e Reduci di Domanins, 23 luglio 1926

1933. I Reduci di Domanins in visita al sacrario di Oslavia

Gli elicotteri per l’A.G.M.E.N.

Gli elicotteri militari alla Porchetta furono un’iniziativa particolare che merita un angolo tutto per sé. Per il successo che ebbe a Domanins e per il fine cui fu dedicata. Sono molti i ricordi fotografici scattati per l’occasione, contenute nell’archivio della Sezione e nei libri di memoria di chi vi partecipò e condivise l’allegra manifestazione.

L’idea nacque in occasione dei festeggiamenti per il Trentennale di fondazione della Sezione, nel 1998. Il Consiglio Direttivo decise di preparare qualcosa di speciale.

Trent’anni di attività avevano portato in alto l’A.F.D.S. di Domanins e i Donatori di Sangue avevano reso il paese nei dintorni “famoso e umilmente grande”. Così, una trasvolata in alto nelle zone vicine poteva essere un simbolo e un’ottima e congrua ricompensa.

Una singolare iniziativa che sarebbe piaciuta soprattutto ai più giovani e ai piccini. Ma il puro divertimento in un’associazione di volontariato non è mai fine a sé stesso. L’A.F.D.S. pensò alla solidarietà verso chi è meno fortunato di noi.

Sono numerosi i bambini e adolescenti che soffrono di malattie emopatiche e neoplastiche maligne, leucemie, linfomi, tumori solidi dell’età pediatrica. Per queste patologie esiste un importante istituto nel Friuli-Venezia Giulia: l’ospedale Burlo Garofalo di Trieste, riconosciuto quale Centro di Riferimento Regionale per queste malattie specifiche. La diagnosi e la cura sono molto rigide e severe e prevedono un ricovero e un’assistenza ospedaliera e ambulatoriale.

I soggetti curati con l’assistenza ambulatoriale in day hospital sono aiutati e supportati da altre strutture associative come Casa Mia la quale è interna, oppure con l’A.G.M.E.N. che è esterna ed è l’associazione dei genitori. Il personale medico e scientifico del Burlo Garofalo si occupa anche dell’integrazione sociale, psicologica e scolastica dei bambini e ragazzi affetti da tale malattia.

Per loro, noi dell’A.F.D.S. Domanins abbiamo voluto renderli felici anche nella nostra festa e sentirci vicini a loro.

Le autorità militari furono il Vega di Casarsa della Delizia e della base di Istrana.

Le Furlane 2000: Francesca Scandiuzzi, Elisa Pancino, Giuliana Candido, Giovanna Curci

Nel 1999 gli elicotteri non ci furono a causa della missione ONU nel Kosovo che vide impegnate anche le nostre forze armate.

Anche la Porchetta del 2000 conobbe un importante momento di solidarietà con i bambini dell’A.G.M.E.N. provenienti dal Burlo Garofalo di Trieste. A grande richiesta del pubblico paesano, gli elicotteri fecero ritorno, atterrando nel campo sportivo.

Una cinquantina di bambini vennero a Domanins per trascorrere un po’ di ore di serenità assieme a noi. Salirono e volarono su di un elicottero, messo a disposizione da parte dell’Aeronautica Militare della base di Istrana in provincia di Treviso. Il loro comandante era il colonnello pilota Alessandro Tudini della Base di Aviano.

Sia i bambini di Trieste che i nostri vollero divertirsi e salirono sui velivoli con i propri genitori. Alla fine della giornata ai bambini fu donata una maglietta con il simbolo dell’A.F.D.S., un cappellino e quaderni e zainetti da parte dei Ranger di Domanins.

Il nostro Coro di S. Michele accompagnò la cerimonia religiosa sotto il boschetto

I bambini dell’ospedale Burlo Garofalo risposero con entusiasmo al dono preparato appositamente per loro

Oltre ai bambini, anche i nostri giovani e meno giovani di Domanins salirono sugli elicotteri per una trasvolata

Le consuete foto ricordo finali

Il comandante dei Ranger di Domanins, Adriano De Candido, coordinò anche l’iniziativa aerea per il 2001. Quell’anno ospitammo due elicotteri: uno dell’Esercito e uno dei Carabinieri. Il copione fu sempre lo stesso. I bambini sofferenti vennero dalle varie parti del Friuli e noi ci unimmo a loro.

Al termine della manifestazione i bambini ricevettero in dono una realizzazione grafica raffigurante gli elicotteri e lo stemma dello stormo dell’Esercito. Furono premiati anche da Adriano De Candido da Alberto Centolani presidente dell’A.G.M.E.N. per il Friuli-Venezia Giulia e dalle autorità politiche intervenute alla simpatica “trasvolata”: il presidente della Provincia di Pordenone Elio De Anna e l’assessore regionale all’Edilizia Maurizio Salvador.

Il gruppo di lavoro della Porchetta 2001

Le Furlane 2001: Fanny Bortolin, Francesca Scandiuzzi, Giada Venier, Giuliana Candido

Carabinieri ed Esercito

Un regalo per i bambini

Foto finale di gruppo

I Rangers, gli ufficiali militari e l’A.G.M.E.N.

Gian Paolo Chiandotto

“Il popolo dei donatori e dei simpatizzanti”

Novità rimasta nella memoria di tutti, gli “elicotteri della solidarietà” non furono più chiamati dopo la Porchetta del 2001. Volontà di cambiare, problemi organizzativi, nuove idee: gli elicotteri non tornarono più. A furor di popolo si chiede ancora oggi il loro ritorno. Il desiderio di tutti è ancora quello di poter passare questa piacevole esperienza e poterla condividere con le persone che soffrono, con la possibilità di far loro vivere una giornata da protagonisti.

La vita sociale dei donatori  e di Domanins

Il 15 dicembre 2000 si svolsero le elezioni per il rinnovo del Direttivo. Le elezioni delle cariche sociali furono fissate per il giorno 19 dicembre.

Il gruppo si rinnovò parzialmente. Presidente Gian Paolo Chiandotto, vicepresidente Gino Col, rappresentante dei donatori Valter Martini, segretaria Monica Pancino. Consiglieri: Romeo Martini, Christian Gaiatto, Moris Gaiatto, Fabio De Candido, Claudio Scandiuzzi; Revisori dei Conti: Giuseppe De Monte, Graziano Tondat, Fabio Galasso.

Il quadriennio 2000-2004 dei donatori di Domanins fu un quadriennio di routine per quanto riguardò la vita sociale e le attività specifiche rivolte al sociale. Fu un quadriennio di grandi novità, invece, per quanto riguardò il quadro normativo di riferimento sia a livello sociale come la revisione dello statuto in vigore dal 1988, sia a livello nazionale, per tutto ciò che concernette la normativa della Comunità Europea in materia trasfusionale. Il 23 giugno 2001 si svolse l’Assemblea Provinciale Straordinaria che si riunì per deliberare il nuovo Statuto o, meglio, per integrare il vecchio statuto del 1988 con delle modifiche.

Nel 2001, inoltre, la legislazione in materia trasfusionale modificò i criteri di selezione del donatore, limitando in modo consistente l’accettazione del donatore e prolungandone perciò i tempi della sospensione temporanea per motivi di salute. Per questo motivo il quadriennio 2000-2004 si aprì con una palese flessione delle donazioni: da 187 nel 2000 a 155 nel 2001, per poi riprendersi nel 2002 con il record di 190 e mantenere la quota nel 2003 e 2004 con 180 donazioni annue.

Con il nuovo secolo la vita sociale di Domanins continuò in perfetta regolarità con i propri gruppi e con i propri appuntamenti: gli Animatori, il Mercatino di S. Michele, l’M.G.D., il Coro di S. Michele, l’A.F.D.S., il Falò, la Fortaiada in casa Basso, la Parrocchia con le sue iniziative come il presepe vivente, il Gruppo Missionario, le feste nelle ex scuole.

Tutti quanti salutarono l’arrivo del nuovo parroco don Danilo Olivetto di Maniago che assunse l’ufficio pastorale anche della Parrocchia di Rauscedo (per la prima volta dal 1479).

Gli Animatori realizzarono la più bella estate del paese dedicata per intero ai bambini. L’Estate Ragazzi si svolse in una consueta cornice creativa fantasy: l’Estate nella giungla, l’Estate by night, organizzando giochi d’intrattenimento e lavoretti: mosaici, vimini, teatri, ceramiche, i bans, balli animati, e piccoli sport da tempo libero e le storie animate raccontate ai bambini. Seguendo un preciso copione studiato, gli Animatori di Domanins misero la loro innata creatività e il loro instancabile impegno attirando grandi e piccini.

Nella nostra vita parrocchiale, mentre il coro parrocchiale cresce sempre di più organizzando trasferte e accompagnamenti e “gemellaggi” casalinghi, il Mercatino delle opere d’arte ed artigianali nostrane compie dieci anni di attività nel 2003, raggiungendo l’ammirevole quota di € 32.000,00 di ricavato raccolto dalla generosità dei compaesani. Nel 2003, parte del ricavato è stato donato alla missione di Padre Aldo Babuin in Guatemala, alla Lega Italiana Handicap e parte alla Parrocchia di Domanins.

E così sulla stessa scia continuarono gli eventi tradizionali del paese come il Falò dei coscritti eretto sul prato antistante il cimitero; la simpatica Fortaiada in casa di Costante Basso che dal 1987 nel mese di aprile chiamava ed accoglieva sempre numerosi compaesani e amici; il presepe vivente, il Carnevale e l’Halloween nell’ex asilo, diretti dal giovane maestro Dj Giò Giovanni Chiarot.

Il paese conobbe nuovi successi sportivi: Melissa De Candido negli anni Duemila si laureò pluricampionessa mondiale di pattinaggio artistico, Piergiacomo Marcolina cominciava in quel periodo a calcare i primi passi di una carriera ciclistica. Terzo fra i campioni di Domanins in tale sport, assistito dai due illustri predecessori Gino Pancino e Rino De Candido.

A sinistra:“Benvenuto tra noi”. Così recita lo striscione posto sul campanile di Domanins l’11 febbraio 2001, per annunziare l’arrivo di don Danilo Olivetto di Maniago, nuovo parroco di Domanins e di Rauscedo.Sotto: Dj Gio – Giovanni Chiarot e il tradizionale falò dei coscritti.

  

Le volenterose donne del Mercatino di S. Michele

Su queste basi e realizzazioni, a Domanins, il “sociale tiene ancora” nonostante la noia e le innumerevoli distrazioni che sopraggiungono col tempo, finché i capi e gli organizzatori non accennino a diminuire.

Festa del Donatore 2002.Uno dei manifesti dell’Associazione Friulana dei Donatori di Sangue di Pordenone, utilizzati in ogni manifestazione, sia a carattere provinciale, sia nelle iniziative locali delle Sezioni come nel giorno della Festa.

La nostra Associazione dei Donatori di Sangue ricalcò l’animo del paese e degli altri gruppi. Ormai il “sociale che tiene ancora” per l’A.F.D.S. era già scontato e rivestiva, per così dire, i panni della normalità. Ogni nuovo anno si registrarono nuove entrate: 2 nel 2001, 9 nel 2002, 5 nel 2003 e 5 nel 2004. Le donazioni si stabilizzarono a quota 180/190 e quindi anche la media annua donazioni, nel rapporto fra numero di prelievi e donatori attivi. Vi furono sempre più donazioni in plasmaferesi e in citoferesi, anche perché in questi anni il centro trasfusionale di Spilimbergo si è dotato delle apparecchiature per la plasmaferesi produttiva e non era più indispensabile rivolgersi al C.R.O. di Aviano o ad altri istituti. I risultati si registravano nei congressi provinciali dove facevamo bottino di benemerenze: 20 donatori benemeriti nel 2001, 16 nel 2002, 13 nel 2003, 16 nel 2004, ottenendo diversi ori fra i quali la prestigiosa targa d’argento con Pellicano d’oro per le 75 donazioni effettuate dal donatore Luigi Moro.

Le tradizionali Porchette si svolgevano con il solito rituale. Gli elicotteri non tornarono più ma il Direttivo dei Donatori pensò bene di rimpiazzarli con qualcosa di nuovo come i trenini del Gruppo 835 dei Ferrovieri in pensione di Fiume Veneto, con il carretto trainato dai cavalli e con una serie di giochi da parco, gli scivoli e le altalene acquistati dalla Sezione, donati al paese e collocati nel prato adiacente al boschetto del campo sportivo. Lucciolate, gite e cene ecc. …: i Donatori di Sangue contribuiscono a migliorare gli scopi dell’associazione friulana con i convegni medico-scientifici dedicati al tema del sangue e della salute.

Nel novembre del 2002, i Donatori di Sangue, molto legati alla disciolta Associazione dei Combattenti e Reduci di Domanins, prepararono e offrirono il rinfresco per l’inaugurazione del Monumento ai Caduti del paese, dopo la sua nuova collocazione nell’aiuola di piazza Indipendenza. L’inaugurazione si svolse con una folta cerimonia con tanto di Furlane.

Enrico Lenarduzzi, neodonatore nel 2002, porta il labaro della Sezione alla cerimonia . Qui a fianco viene premiato da Giorgia.

Le Furlane 2002: Erica Moro, Giorgia De Candido, Vanessa Boyer, Fanny Bortolin.

Il gruppo giovani al completo. Fila dietro: Luisa Vicenzutto, Susanna Fornasier, Daniela De Bedin, Sara Lenarduzzi, Giada Venier; seconda fila: Linda Avoledo, Serena De Candido, Silvia Chiandotto, Francesca Scandiuzzi; davanti: Eva e Natascia De Candido.

Le Furlane dell’edizione 2003. Da sinistra a destra: Giorgia, Fanny, Jessica, Erica

Il Consiglio Direttivo posa per la foto di gruppo. Da sinistra, nella fila dietro: il presidente Gian Paolo Chiandotto, Valter Martini, Gino Col, Graziano Tondat, Romeo Martini, Giuseppe De Monte, Fabio Galasso. Da sinistra nella fila davanti: Fabio De Candido, Monica Pancino, Moris Gaiatto

Il discorso ufficiale del sindaco Anna Maria Papais

Monica Pancino

Furlane 2004: Eva De Candido e Alice Lenarduzzi. A sinistra.Federica Conte e Marina Fornasier. Sotto.
Ivan De Candido, nuovo donatore e alfiere dell’edizione 2004

Il castello di gomma

I trenini del Gruppo 835

I piccoli volontari delle nostre porchette: Erica Moro, Federica Mior, Michela Infanti, Mauro Marrtini, Guido Lenarduzzi Gian Marco Scandiuzzi Federica Conte, Daniele De Candido.

Il Monumento ai caduti

Il Monumento ai caduti di Domanins è stato costruito nel 1921 ad opera di Mario Sarto da Bologna. L’opera riporta i nomi dei domaniniesi caduti in battaglia nelle guerre degli ultimi cent’anni: i caduti della guerra d’Eritrea del 1897, i caduti nella guerra di occupazione della Libia nel 1912, i caduti nella Prima Guerra Mondiale 1915-18, nella guerra d’Etiopia 1935-36 e i caduti della Seconda Guerra Mondiale 1940-45 compresi i dispersi nella campagna di Russia nel 1941-43 e i civili morti in Germania durante la guerra in seguito a deportazione o lavoro coatto.

I soldati domaniniesi combatterono con i diversi corpi degli Alpini e dei Bersaglieri. Il nostro compaesano Alfredo Infanti, all’epoca alpino di San Martino al Tagliamento, fu uno dei protagonisti della triste vicenda del Galilea. Mille e oltre alpini del battaglione Gemona impegnati sul fronte greco-albanese nel secondo conflitto mondiale, furono affondati a bordo della nave Galilea mentre fecero ritorno in patria. Si salvarono poco più di un centinaio e Alfredo riuscì ad aggrapparsi ad una zattera per essere poi recuperato da un cacciatorpediniere assieme ad altri sei militari.

Questa fu una delle tante vicende accadute nelle guerre e vissute dai combattenti di tutto il mondo. Come ogni città e paese d’Italia anche Domanins volle ricordare i suoi caduti con questo monumento votivo. Il monumento fu costruito e posto davanti alla Parrocchiale. La posizione del capitello fu oggetto di continue discussioni, ampie e vivaci, che si protrassero per diversi anni. Nel 1984 fu indetto un referendum per sondare la volontà dei compaesani e deliberare sulla destinazione finale della preziosa opera.

Vinsero i favorevoli allo spostamento. Nel 2002, stemperati gli animi e le polemiche, il monumento fu spostato e collocato in piazza Indipendenza. Il 3 novembre 2002 il nuovo sito per la memoria dei caduti fu inaugurato con una solenne cerimonia. La S. Messa nella Parrocchiale fu celebrata dall’Arciprete don Danilo con la presenza delle autorità civili e militari, i combattenti e reduci di Domanins e del resto del Comune di San Giorgio della Richinvelda. L’A.F.D.S. – erede testamentaria della benemerita Associazione Combattenti e Reduci disciolta appena l’anno precedente – fu rappresentata nella persona del presidente e dei consiglieri che organizzarono e prepararono la cerimonia, con le Furlane, con gli alfieri, gli ornamenti e addobbi e con il rinfresco finale.

Il monumento ai caduti nella sua originaria collocazione davanti alla Parrocchiale e poi nell’attuale in Piazza Indipendenza

Jessica Franceschina, Erica Moro, Giorgia De Candido, Vanessa Boyer furono  le quattro  Furlane nella giornata dell’inaugurazione, il 3 novembre 2002

La S. Messa celebrata da don Danilo

Il discorso del generale Pompei

Lettura e benedizione di don Danilo

L’assessore Sara Marchi in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale conferisce un riconoscimento particolare a Sante Romano Babuin, combattente e reduce di Domanins, deportato in Germania nel 1944 nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen

Il momento conviviale del rinfresco

Bilancio donazioni

1997   Donatori Attivi: 111                 Donazioni totali: 169

1998   Donatori Attivi: 110                 Donazioni totali: 179

1999   Donatori Attivi: 116                 Donazioni totali: 184

2000   Donatori Attivi: 120                 Donazioni totali: 187

2001   Donatori Attivi: 119                 Donazioni totali: 155

2002   Donatori Attivi: 125                 Donazioni totali: 190

2003   Donatori Attivi: 122                 Donazioni totali: 181

2004   Donatori Attivi: 125                 Donazioni totali: 180

Benemerenze:

Gaiatto Alex donazioni 10 diploma di benemerenza 1997
Lenarduzzi Raffaella donazioni   8 diploma di benemerenza 1997
Venier Umberto donazioni 50 distintivo d’oro 1998
Martini Valter donazioni 35 distintivo d’argento 1998
Col Gino donazioni 20 distintivo di bronzo 1998
Bisutti Andrea donazioni 10 diploma di benemerenza 1998
De Candido Cristiano donazioni 10 diploma di benemerenza 1998
Galasso Fabio donazioni 10 diploma di benemerenza 1998
Montagner Luciano donazioni 10 diploma di benemerenza 1998
Gri Barbara donazioni   8 diploma di benemerenza 1998
Lenarduzzi Federica donazioni   8 diploma di benemerenza 1998
Moro Luigi donazioni 50 distintivo d’oro 1999
Maniago Giuseppe donazioni 20 distintivo di bronzo 1999
Martini Rino donazioni 20 distintivo di bronzo 1999
Santin Alberto donazioni 20 distintivo di bronzo 1999
Candido Enrich donazioni 10 diploma di benemerenza 1999
D’Andrea Walter donazioni 10 diploma di benemerenza 1999
Gei Paolo donazioni 10 diploma di benemerenza 1999
Pianta Massimiliano donazioni 10 diploma di benemerenza 1999
Sacilotto Luca donazioni 10 diploma di benemerenza 1999
Soldai Giancarlo donazioni 10 diploma di benemerenza 1999
Venier Michele donazioni 10 diploma di benemerenza 1999
Rossi Eleonora donazioni  8 diploma di benemerenza 1999
Lenarduzzi Giacomo donazioni 50 distintivo d’oro 2000
Bertazzo Giuseppe donazioni 35 distintivo d’argento 2000
Bisutti Virgilio donazioni 35 distintivo d’argento 2000
Luchin Pietro donazioni 35 distintivo d’argento 2000
Moretto Gabriele donazioni 20 distintivo di bronzo 2000
Romano Odilio donazioni 20 distintivo di bronzo 2000
Del Zotto Miriam donazioni 15 distintivo di bronzo 2000
Gri Barbara donazioni 15 distintivo di bronzo 2000
Lenarduzzi Federica donazioni 15 distintivo di bronzo 2000
Polotto Elsa donazioni 15 distintivo di bronzo 2000
De Candido Paolo donazioni 10 diploma di benemerenza 2000
Martini Romeo donazioni 10 diploma di benemerenza 2000
Pancino Aldo donazioni 10 diploma di benemerenza 2000
Pancino Loris donazioni 10 diploma di benemerenza 2000
Pizzato Stefano donazioni 10 diploma di benemerenza 2000
Vivan Antonio donazioni 10 diploma di benemerenza 2000
Tommasini Ida donazioni  8 diploma di benemerenza 2000
Venier Loretta donazioni  8 diploma di benemerenza 2000
Babuin Luciano donazioni 50 distintivo d’oro 2001
Martini Valter donazioni 50 distintivo d’oro 2001
Lenarduzzi Valerio donazioni 35 distintivo d’argento 2001
Bisutti Andrea donazioni 20 distintivo di bronzo 2001
De Candido Derio donazioni 20 distintivo di bronzo 2001
Gaiatto Alex donazioni 20 distintivo di bronzo 2001
Lenarduzzi Claudio donazioni 20 distintivo di bronzo 2001
Luchini Andrea donazioni 20 distintivo di bronzo 2001
Tesolin Renato donazioni 20 distintivo di bronzo 2001
Chiandotto Vannes donazioni 10 diploma di benemerenza 2001
De Candido Fabio donazioni 10 diploma di benemerenza 2001
Gaiatto Moris donazioni 10 diploma di benemerenza 2001
Galasso Addo donazioni 10 diploma di benemerenza 2001
Lenarduzzi Franco donazioni 10 diploma di benemerenza 2001
Moro Claudio donazioni 10 diploma di benemerenza 2001
Piasentin Franco donazioni 10 diploma di benemerenza 2001
Venier Giovanni donazioni 10 diploma di benemerenza 2001
Bearzatto Annunziata donazioni   8 diploma di benemerenza 2001
De Candido Carmen donazioni   8 diploma di benemerenza 2001
Marcolina Fiorella donazioni   8 diploma di benemerenza 2001
Col Gino donazioni 35 distintivo d’argento 2002
De Candido Rino donazioni 35 distintivo d’argento 2002
Chiandotto Gian Paolo donazioni 20 distintivo di bronzo 2002
Scandiuzzi Claudio donazioni 20 distintivo di bronzo 2002
Venier Michele donazioni 20 distintivo di bronzo 2002
Lenarduzzi Raffaella donazioni 15 distintivo di bronzo 2002
Curci Gennaro donazioni 10 diploma di benemerenza 2002
De Candido Adriano donazioni 10 diploma di benemerenza 2002
Infanti Rino donazioni 10 diploma di benemerenza 2002
Lenarduzzi Fabio donazioni 10 diploma di benemerenza 2002
Lenarduzzi Fausto donazioni 10 diploma di benemerenza 2002
Malpaga Max donazioni 10 diploma di benemerenza 2002
Roncadin Angelo donazioni 10 diploma di benemerenza 2002
Dariol Maristella donazioni  8 diploma di benemerenza 2002
Moro Mirella donazioni  8 diploma di benemerenza 2002
Moro Luigi donazioni 75 targa con pellicano d’oro 2003
Marchi Settimo donazioni 50 distintivo d’oro 2003
Martini Romeo donazioni 20 distintivo di bronzo 2003
Tondat Stefano donazioni 20 distintivo di bronzo 2003
Rossi Eleonora donazioni 15 distintivo di bronzo 2003
Tommasini Ida donazioni 15 distintivo di bronzo 2003
Canton Graziano donazioni 10 diploma di benemerenza 2003
De Candido Claudio donazioni 10 diploma di benemerenza 2003
Lenarduzzi Christian donazioni 10 diploma di benemerenza 2003
Tondat Graziano donazioni 10 diploma di benemerenza 2003
Tondat Michele donazioni 10 diploma di benemerenza 2003
Basso Fausta donazioni  8 diploma di benemerenza 2003
Pancino Monica donazioni  8 diploma di benemerenza 2003
Zonta Monica donazioni  8 diploma di benemerenza 2003
Martini Valter donazioni 65  distintivo d’oro con fronde 2004
Fabbro Armando donazioni 35 distintivo d’argento 2004
Martini Rino donazioni 35 distintivo d’argento 2004
Polotto Elsa donazioni 25 distintivo d’argento 2004
Pancino Gino donazioni 20 distintivo di bronzo 2004
Soldai Giancarlo donazioni 20 distintivo di bronzo 2004
Bearzatto Annunziata donazioni 15 distintivo di bronzo 2004
Bearzatto Aldo donazioni 10 diploma di benemerenza 2004
Conte Carlo donazioni 10 diploma di benemerenza 2004
Destro Simone donazioni 10 diploma di benemerenza 2004
Gaiatto Christian donazioni 10 diploma di benemerenza 2004
Lenarduzzi Damiano donazioni 10 diploma di benemerenza 2004
Spanio Enrico T. donazioni 10 diploma di benemerenza 2004
De Candido Margarita donazioni  8 diploma di benemerenza 2004
Mazzucchin Natalina donazioni  8 diploma di benemerenza 2004
Pancino Graziella donazioni  8 diploma di benemerenza 2004